40 ottimi motivi per comprare un iPhone (e abbandonare Android)

Quando si mettono a confronto gli iPhone con gli smartphone Android è facile incappare nelle solite considerazioni: “l’iPhone costa troppo per quello che vale” o “iOS è un sistema chiuso mentre Android è opensource”. La domanda che ci poniamo oggi è questa: se abbiamo un buon budget per l’acquisto di un nuovo smartphone o siamo disposti a spendere anche 30€ al mese con un operatore, conviene comprare un iPhone o un top di gamma Android? In questa guida, che può sembrare provocatoria, vogliamo elencare tutti i vantaggi oggettivi a favore dell’iPhone. Seguirà una guida con i 40 motivi per preferire uno smartphone Android ad un iPhone. La guida verrà aggiornata per fare in modo che i vantaggi elencati in questa lista siano sempre attuali.

1. Migliore integrazione hardware software

Difficile da negare, anche per gli haters. Cosa si intende per integrazione hardware-software? Durante lo progettazione dell’iPhone, così come di tutti gli altri prodotti di Apple, lo sviluppo dell’hardware (silicio) è tarato sulle esigenze del software. Apple può farlo per via del software proprietario (iOS), su cui ha la piena libertà di azione, e perché molti dei componenti, come il processore, sono sviluppati all’interno della stessa azienda. E’ per questo che, a parità di hardware, gli iPhone “girano” molto meglio. Ed è per questo che ad iOS bastano 2GB di RAM per funzionare in modo fluido e reattivo, mentre i produttori di smartphone Android sono spesso costretti a sovradimensionare la RAM per far fronte a disottimizzazioni e cali di performance nel medio-lungo termine.

2. Prestazioni più stabili nel tempo

Le prestazioni degli smartphone Android peggiorano molto più rapidamente di un iPhone per svariati motivi: aggiornamenti non ottimizzati per il vostro specifico dispositivo o per colpa delle molteplici app che avete installato e che lavorano in background. Questo è particolarmente visibile sugli smartphone Android di fascia medio-bassa, che non sono dotati di una RAM esagerata di cui possono beneficiare solo i top di gamma. Su iPhone gli aggiornamenti vengono ampiamente testati per i pochi ma diffusissimi modelli in commercio prima di essere rilasciati, e pertanto ci sono possibilità inferiori che le performance calino all’installazione di ogni nuovo aggiornamento.

3. Migliore integrazione con altri prodotti Apple

Molti utenti che usano uno smartphone Android, hanno in casa un iPad o lavorano con un Macbook. Il motivo è semplice: i tablet Android hanno perso molta popolarità, complice un software poco ottimizzato per l’utilizzo con schermi grandi e un livello di supporto/assistenza decisamente inferiore rispetto agli smartphone. Il Macbook inoltre è un ottimo prodotto, il cui prezzo è comparabile con quello di molti notebook di fascia alta. Va da sé che avere un iPhone offre il vantaggio di poter sfruttare tutte le opzioni di sincronizzazione, che permettono di passare da un dispositivo all’altro in modo molto naturale.

4. Aggiornamenti immediati

Quando esce un aggiornamento di iOS è immediatamente disponibile ed installabile su tutti i dispositivi supportati. E’ lo stesso update per tutti gli iPhone ed eventuali bug e malfunzionamenti hanno il vantaggio di essere comuni e condivisi da tutti i dispositivi. Android è invece un sistema estremamente frammentato: gli aggiornamenti passano attraverso produttori ed operatori, spesso vengono promessi ma tardano ad arrivare. Inoltre eventuali bug dipendono da fattori quali marca dello smartphone, modello dello smartphone, operatore ecc.. e richiedono chiaramente più tempo per essere risolti.

5. Facile da utilizzare

Per gli utenti che hanno meno dimestichezza con la tecnologia, iOS è sicuramente più semplice di Android, avendo molto meno opzioni, funzionalità e possibilità di personalizzazione. D’altronde per molti l’obiettivo di un sistema operativo è semplicemente accedere alle app più utilizzate in maniera rapida e visualizzare le notifiche, più che personalizzare l’estetica o l’esperienza d’uso.

6. Aggiornamenti per anni

Gli iPhone vengono supportati ed aggiornati anche a distanza di anni dalla data di uscita. Basti pensare che l’ultimo aggiornamento iOS 17 è stato reso disponibile anche per gli iPhone XS, uscito a Settembre 2018 (più di 5 anni fa). Avere uno smartphone sempre aggiornato è importante, dato che ogni update corregge potenziali falle e protegge il dispositivo di essere colpiti da malware e virus, oltre ad introdurre nuove funzionalità. Un dettaglio non da poco.

7. Niente bloatware

Una delle cose più odiate di Android sono i cosiddetti bloatware: applicazioni di dubbia utilità per l’utente pre-installate dal produttore (o dall’operatore), spesso non rimovibili. Si tratta di app gratis che inducono l’utente ad acquistare la versione a pagamento, o piccole utility che hanno lo scopo di raccogliere dati personali dell’utente. L’utilità di queste app è ancora più dubbia e losca sugli smartphone cinesi, dove, oltre ad essere presenti in un numero non trascurabile, sono in lingua originale. Sull’iPhone non ci sono chiaramente bloatware: le app che trovate pre-installate fanno parte dell’ecosistema di Apple.

8. Le app funzionano bene

Le app su iPhone tendono, in generale, a funzionare meglio. I motivi principali sono due: la maggiore attenzione degli sviluppatori, che tendono a dedicare maggiore risorse nello sviluppo delle app per iPhone, i cui utenti tendenzialmente sono più propensi ad acquistare le app rispetto agli utenti Android (Fonte: statista.com). Ma la motivazione principale è un’altra ed è legata alla frammentazione di Android, che deve fare i conti con decine se non centinaia di formati dello schermo differenti, risorse hardware estremamente diversificate e svariate personalizzazioni di produttori ed operatori, che rendono difficile la vita degli sviluppatori, soprattutto nella sistemazione di bug.

9. Ecosistema app

iOS include una lunga lista di app pre-installate, con cui è possibile interagire attraverso Siri. Chiaramente più si utilizzano le app di sistema e più si possono sfruttare appieno le potenzialità dell’ecosistema Apple, da iOS al MacOS. La cosa buona è che, per chi lo volesse, le app pre-installate sono eliminabili, rendendo in questo modo quindi più pulite ed essenziali le schermate.

10. Preferito dagli sviluppatori

Per i motivi citati nel punto precedente, iOS è il sistema preferito dagli sviluppatori. Capita spesso che le app e giochi vengano creati prima per l’iPhone e solo successivamente per Android. Altre volte capita che applicazione enterprise siano disponibili solo per iOS. Tutto questo si può notare anche nelle valutazioni medie di alcune app sui rispettivi store, che tendono ad avere recensioni più alte sull’App Store rispetto al Play Store.

11. Migliori possibilità di rivendita

I prezzi degli smartphone Android tendono ad abbassarsi molto più rapidamente e capita spesso che a distanza di qualche mese dall’uscita escano offerte a prezzi del 30-40% inferiori al prezzo di lancio. Comprare un top di gamma Android al primo giorno è da folli, conviene invece avere pazienza ed aspettare il momento giusto. Tutto questo si riflette nel prezzo di rivendita: se siete degli utenti amanti delle novità e volete vendere il vecchio per comprare il nuovo dovrete accettare il fatto di rivenderlo ad un prezzo molto inferiore. Il prezzo del “vecchio” 14 Pro Max, sui siti online, è ancora di quasi 1200€. Tutto questo tiene alto il prezzo dell’usato. Ammettiamo invece che abbiate comprato un Samsung Galaxy S23 Ultra all’uscita a 1479€ (versione 8 – 256). A distanza di un anno il prezzo è crollato sotto i 900€, fattore che porta il prezzo dell’usato a poco più del 30% del valore iniziale.

12. Migliore controllo parentale

Se siete dei genitori apprensivi e avete i figli ancora minorenni, l’opzione “In famiglia” di iCloud potrà esservi sicuramente di aiuto. Potrete supervisionare gli acquisti di app e giochi da parte dei vostri figli, che invieranno all’organizzatore una notifica “chiedi di acquistare” prima di confermare l’acquisto. O ancora “Tempo di utilizzo” vi consentirà di avere un resoconto di quanto tempo passano davanti all’iPhone, limitandone l’utilizzo. Infine con l’opzione “Trova i miei amici” potrete conoscere la loro posizione in qualsiasi momento.

13. Apple Watch

Che fine ha fatto Android Wear? Gli investimenti iniziali di Google nel settore wearable non ha dato i suoi frutti, dato che non sono stati supportati da volumi di vendita adeguati, tali da supportare ulteriori investimenti. Apple Watch è il vero valore aggiunto di iPhone: se avete un Apple Watch non dovrete limitarvi alla visualizzazione delle notifiche, cosa che potete fare con una smartband qualsiasi ma potete utilizzare app sviluppate in maniera specifica per l’utilizzo al polso. Anche Samsung e Google hanno i loro wearable, ma chiaramente le vendite non sono tali da catturare l’attenzione di un gran numero di sviluppatori.

14. Vasto supporto online

Quante volte cerchiamo su Google un breve tutorial per eseguire qualche semplice operazione con il nostro smartphone? (per imbatterci puntualmente nella guida del solito Aranzulla). Ma spesso i vari passaggi non corrispondono, dato che il nostro sistema operativo è personalizzato in maniera differente. Complice l’ampia diffusione e la consistenza del sistema tra le varie versioni, la documentazione online è più ampia e di più facile consultazione.

15. Utilizzo a mano singola

A chi manca la comodità di utilizzare il telefono con una singola mano? Per chi vuole uno smartphone che ingombri poco o per chi passa molto tempo in piedi sull’autobus o sul treno, avere uno smartphone utilizzabile con una sola mano può essere molto comodo. Di iPhone utilizzabili a mano singola ce ne sono ancora: iPhone SE e gli iPhone 14/15 che pur avendo schermi da 6 pollici risultano comodi da usare a mano singola.

16. Apple pay

I pagamenti tramite NFC sono sempre più diffusi anche in Italia. Apple Pay non è l’unico sistema per sostituire le tradizionali carte di credito nei pagamenti cashless, dato che anche Samsung Pay e Google Pay rappresentano delle ottime alternative. A fare la differenza però è la lista degli istituti partner, che nel caso di Apple Pay è molto più vasta. Inoltre se avete un Apple Watch i pagamenti sono ancora più facili ed immediati.

17. Maggiore privacy

Il dossier Google Data Collection redatto dal professor Douglas C. Schmidt, professore di Computer Science presso la Vanderbilt University, ha fatto emergere un quadro davvero allarmante in termini di privacy, che dimostra come Google raccolga una quantità smisurata di dati sui consumatori e le loro abitudini più personali, anche in assenza di interazioni con lo smartphone. Ad esempio se avete uno smartphone Android sappiate che effettua mediamente 340 geolocalizzazioni al giorno, 14 l’ora. Ben altra roba rispetto a Facebook o Huawei, presi di mira dai media sulle questioni di privacy.

18. Maggiore sicurezza

Per definizione un sistema open source non può essere sicuro. Le maggiori possibilità di personalizzazione si pagano in termini di vulnerabilità. A peggiorare le cose c’è il fatto che nel mondo i dispositivi Android sono molto più diffusi degli iPhone, tanto da renderlo più appetibile per attacchi su larga scala. Inoltre con Android è semplice installare app al di fuori del Play Store, esponendosi in questo modo ad un rischio incontrollato. In iOS è difficile immettere nell’App Store un malware, dati i controlli sempre più stringenti. A questo si aggiunge il fatto che Apple non consente agli utenti di modificare il sistema operativo o di installare delle ROM custom.

19. Sign In with Apple

Sempre in ambito sicurezza (e privacy) sembra molto interessante la funzione “Sign-in with Apple“, che si va ad affiancare alle opzioni “sign-in with Google” e “sign-in with Facebook” che solitamente troviamo nei sistemi di log-in. A differenza di questi ultimi però l’accesso è molto più sicuro, dato che sarà possibile nascondere l’indirizzo e-mail reale: Apple creerà all’istante una mail falsa che inoltrerà al nostro indirizzo reale.

20. Siri

Qui il confronto con Bixby (Samsung) sarebbe impari e poco generosa. L’unica valida alternativa a Siri è Google Assistant, che ad ogni nuovo Pixel arriva versioni sempre migliorate. Se da un lato Google Assistant è più efficiente e preciso nel rispondere a domande di vario genere, è ancora Siri ad avere la meglio grazie alla profonda integrazione con mail, calendario, iMessage, Apple Music e tutte le app proprietarie. Se vogliamo utilizzare l’assistente vocale per eseguire azioni quando non abbiamo lo smartphone in mano (es. quando siamo alla guida), Siri è decisamente migliore.

21. Accessori e cover

Anche qui il confronto pende, senza alcun dubbio, verso iPhone. Il vantaggio di avere un iPhone è anche la vastissima disponibilità di accessori e cover. Se volete personalizzare il telefono con delle cover particolari e ricercate, con l’iPhone avrete una vastissima possibilità di scelta. Il motivo è chiaro: ai produttori non conviene produrre cover ed accessori per modelli con poco mercato, o differenziare la produzione sulla base delle centinaia di smartphone Android presenti sul mercato. Inoltre l’utente Apple ha una maggiore propensione ad “esibire” il proprio smartphone.

22. AirPods

Ne ho provate tante di cuffie true wireless ma è difficile trovare modelli che possano essere paragonati alle AirPods, non solo in termini di qualità del sonoro ma anche come comodità. Costano tanto è vero, ed infatti qui il confronto non le tante cuffie true wireless vendute su Amazon, ma con le alternative di altri grandi brand come le Galaxy Buds di Samsung o le FreeBuds di Huawei. Ma ciò che distingue le AirPods nel mercato delle true wireless è l’integrazione con Siri. E’ sufficiente un doppio tap con le AirPods di prima generazione, mentre le AirPods 2 e le AirPods 3 sono sempre in ascolto del comando “Ehi Siri”.

23. Haptic Touch

Apple non è stata la prima a portare sul mercato la tecnologia del 3D Touch, poi abbandonata a favore di Haptic Touch. Con un tocco più prolungato c’è la possibilità di accedere a shortcut senza aprire l’app, offrendo una piccola vibrazione come conferma della pressione.

Huawei aveva già illustrato le potenzialità del suo Force Touch con il P9 Plus. Ma si sa, la tecnologia non basta. Serve un’ecosistema che sfrutti appieno quella tecnologia e tanti sviluppatori disposti a sfruttarla nelle loro applicazioni: d’altronde perchè dovrebbero sfruttare questa funzionalità solo per gli utenti Huawei? Il risultato è prevedibile: il Force Touch è stato abbandonato da Huawei ed è stato solo sull’iPhone che abbiamo potuto apprezzare il vantaggio dell’Haptic Touch

24. Notifiche

Su iPhone la gestione delle notifiche è impeccabile. A partire da iOS13 in poi la schermata di blocco è ben studiata per la lettura e il riordino delle notifiche, che ora sono raggruppate per app o thread, permettendo all’utente di rimuoverle in blocco. Lo stesso non si può dire per la MIUI di Xiaomi, che ha mostrato di avere vari problemi con la ricezione delle notifiche, a causa di una gestione fin troppo ottimizzata dell’autonomia. Anche la EMUI di Huawei non eccelle lato notifiche, da sempre oggetto di critiche da parte dei vari recensori.

25. Condivisione di file tramite AirDrop

Situazione tipica: vogliamo inviare rapidamente un file ad un amico o ad un collega. Utilizziamo la mail e proviamo ad inviarlo come allegato, ma il file eccede le dimensioni consentite dall’account e-mail e passare per Google drive o WeTransfer, soprattutto se non si ha a disposizione un PC, è macchinoso. AirDrop è la modalità di trasferimento file tra dispositivi macOS o iOS e offre 3 vantaggi: è crittografato, cosa che rende il trasferimento altamente sicuro, è velocissimo, dato che sfrutta la massima velocità del Wi-fi e del Bluetooth, e soprattutto è immediato e semplicissimo da utilizzare.

26. Prezzo elevato?

Da sempre iPhone è oggetto di critiche per l’elevato prezzo di vendita. “Costa troppo per quello che vale” è una frase che chiunque di voi avrà sentito almeno una volta nella vita. E ad ogni uscita di un nuovo iPhone puntualmente arriva l’utente che prende il prezzo il modello più costoso di tutte le varianti (l’iPhone 15 Pro Max da 1 TB) facendo l’elenco di tutte le cose che si potrebbero comprare con gli stessi soldi. Ma se confrontiamo il prezzo di iPhone con gli altri top di gamma la differenza è davvero contenuta. Il prezzo di Pixel 8 Pro parte da 1099 euro (128GB), il Samsung Galaxy S24 Ultra uscirà a prezzi vicini a 1500 €. Anche Xiaomi ha prezzato il suo top di gamma (Xiaomi 13 pro) a 1400 euro. Insomma dire che iPhone “costa troppo” è discutibile, semmai è più corretto dire che il prezzo fatica a scendere (con vantaggi per chi vuole rivenderlo, come già detto in precedenza).

27. C’è anche la possibilità di spendere meno

E se spendere 1000 euro, indipendentemente che sia un iPhone o uno smartphone Android, può essere un ostacolo per molti e non ci si vuole vincolare ad un contratto con un operatore, c’è la possibilità di spendere qualcosa in meno optando per le versioni standard (non pro) – l’iPhone 15 o iPhone 14. Il prezzo è pari a poco più di 800€ per il primo e di 700€ per il secondo. 

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28. Ha schermo piatto

Se confrontiamo un iPhone con uno smartphone Android dobbiamo metterlo a confronto con altri top di gamma come il Samsung Galaxy S23 Ultra, che ha lo schermo con i bordi curvi. Questo per garantire una visione più immersiva possibile sfruttando interamente la superficie frontale a disposizione. Gli schermi curvi però hanno degli svantaggi, come la tendenza a deformare l’immagine verso i bordi o di riflettere la luce in corrispondenza dei bordi. Sono inoltre anche più fragili, dato che le cover non riescono a proteggerli adeguatamente da una caduta. Per questi motivi continuo a preferire uno schermo piatto come quello degli iPhone: lo schermo sarà anche esteticamente meno accattivante ma è decisamente più resistente alle cadute.

29. Business

L’iPhone è lo smartphone più utilizzato in ambito business. Domina infatti nel mercato Enterprise, se parliamo di mobile (su Desktop chiaramente ha la meglio Windows). Tradotto in numeri: quasi 4 dispositivi su 5 (79%) in ambito Enterprise hanno iOS installato. D’altronde per un fornitore di app enterprise è molto più semplice sviluppare in iOS che fare i conti con la frammentazione di Android, che si traduce in costi di sviluppo più elevati e attività di manutenzione e supporto nel tempo decisamente più corposa.

30. Identità

In un mercato, quello degli smartphone, fatto di prodotti sempre più simili, l’iPhone riesce ancora a mantenere una sua personalità. Cover che lasciano il logo di Apple in vista, la tacca gigante (purtroppo necessaria per il FaceID) ad occupare parte dello schermo, l’estetica dell’interfaccia o ancora il “quadratone” che vedremo sul retro dell’iPhone in uscita a Settembre. Sono tutti elementi la cui estetica è opinabile, ma che contribuiscono a rendere l’iPhone ancora riconoscibile. Insomma, un iPhone chiunque è in grado di riconoscerlo a colpo d’occhio.

31. Migliore assistenza

Se parliamo di assistenza post-vendita Apple non ha rivali. Il supporto telefonico è impeccabile, così come l’assistenza presso l’Apple Store in cui potete recarvi per qualsiasi problema hardware o richiesta di riparazione, previo appuntamento. Se avete acquistato anche l’opzione AppleCare+ (dal costo però di 169 €) avrete anche due interventi per danni accidentali, ciascuno a un costo addizionale di € 29 (per i danni al display o al vetro posteriore) o € 99 (per i danni di altro tipo). Con un OnePlus dovrete inviarlo in assistenza in Germania e sperare in tempi di spedizione accettabili. Con i Pixel i tempi possono diventare biblici e i costi davvero alti, costringendoci ad andare ad un centro di riparazione.

32. FaceID

Non è solo preciso e velocissimo. Il FaceID di Apple è  anche più sicuro e robusto del riconoscimento facciale di Android. L’esperimento di Forbes ha mostrato come il riconoscimento facciale di tutti i top di gamma di Android possano essere ingannati da una stampa 3D del volto di un utente, altri modelli, nella fascia medio-bassa, sono stati invece ingannati da una normale fotografia bidimensionale. Alla base del Face ID di Apple consiste in un sensore che proietta una rete di più di 30.000 punti infrarossi sul volto dell’utente.

33. iMessage

Che Whatsapp sia tecnicamente inferiore ad altri servizi di messaggistica si sapeva già (vedi Telegram). Anche iMessage è tecnicamente superiore, grazie ad un maggiore livello di interazione ed un’estetica molto più coinvolgente. I link appaiono come anteprime, i video su Youtube possono essere riprodotti senza uscire dall’app, o ancora si possono inoltre applicare svariati effetti ai messaggi da inviare. L’unico limite chiaramente è che iMessage può essere utilizzato solo tra utenti Apple e si sa, in questo tipo di applicazioni è il numero di utenti che sposta l’ago della bilancia.

34. App store

Il play store è sicuramente molto più ricco di app: le statistiche sulle app scaricate vedono un numero di download doppio rispetto all’App Store. Ma siamo sicuri che il numero di app e di download sia sufficiente per dire che il Play Store sia meglio dell’App Store? In realtà il numero di download è strettamente legato alle politiche più restrittive di Apple per gli sviluppatori, oltre all’eliminazione di vecchie app “clone” di altre app già presenti sullo store o che non supportavano l’architettura a 64 bit. E’ preferibile insomma avere uno store più sicuro che ricco di app.

35. Backup

Con iCloud fare il backup di un iPhone è semplice, dato che tutti i dati vengono salvati sul cloud: applicazioni (con la relativa disposizione), contatti, foto, wallpaper. I backup possono essere programmati e una volta ripristinato un backup, quando per esempio compriamo un nuovo dispositivo iOS, l’ambiente resta invariato. Con uno smartphone Android il backup è più frammentato: i contatti vengono salvati su Gmail, le foto vengono caricate su Google Foto ecc.. Il problema maggiore è nella gestione dei backup delle applicazioni, dato che capita spesso che ripeschi app scaricate una sola volta e mai utilizzate. Inoltre non c’è la possibilità di eseguire il backup delle conversazioni in Hangouts.

36. Huawei?

Nei giorni scorsi si è parlato molto del veto delle aziende americane di intraprendere rapporti commerciali, quali Google, Intel e Qualcomm, con le aziende sottoposte a restrizioni, tra le quali figura anche Huawei. Nessun problema per i prodotti già venduti ma cosa ne sarà di quelli nuovi? Quali potranno essere le reali potenzialità di un eventuale sistema operativo proprietario diverso da Android? Inoltre nella lista delle aziende in blacklist verranno inclusi in futuro anche altri produttori? Tutto questo pone più di qualche dubbio nell’utente che ha un buon budget da destinare all’acquisto di un nuovo smartphone.

37. portachiavi iCloud

E’ uno strumento che archivia in maniera sicura tutte le password, come quelle dei siti web. Basta salvare la password al primo login per accedere, le volte successive, semplicemente con il FaceID o con il dito (su Macbook). In questo modo non è necessario ricordare alcuna password ed è possibile impostare password complesse difficili da ricordare. Le password sono crittografate e salvate su iCloud e possiamo quindi accedere ai siti salvati con qualsiasi dispositivo (iPhone, iPad, Macbook). In Android non c’è un equivalente del portachiavi iCloud, ma dobbiamo fare uso di app esterne.

38. Facetime

Il limite anche qui è che può essere utilizzato solo tra utenti Apple, ma l’applicazione per fare le chiamate e videochiamate funziona davvero bene. La qualità del sonoro è molto alta, funziona molto bene anche in 3G e supporta chiamate di gruppo fino a 30 persone contemporaneamente. Il vantaggio principale rispetto a Skype risiede nel fatto che importa automaticamente i contatti Apple.

39. Controllo vocale

Con Controllo vocale è possibile utilizzare iPhone (o anche iPad e Mac) utilizzando solo la voce. E’ possibile controllare l’intero sistema operativo per aprire app, trascrivere testi, selezionare elementi e condividere foto. Una novità non da poco per gli utenti con disabilità motorie.

40. Memoji

Si tratta delle emoji di Apple dai tratti umani, che possono essere utilizzate su iMessage e in Mail. Con iOS è possibile modificare la tonalità della pelle, lo stile dei capelli, l’acconciatura, fargli indossare una serie di accessori, come le Airpods e molto altro. Una volta create le emoji l’iPhone creerà automaticamente un pack di adesivi con tutte le espressioni delle tradizionali emoji.

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