Il protagonista di questa recensione è un microfono molto particolare che prende il nome di Elgato Wave:3. Anche se Elgato (marchio di Corsair) produce per lo più accessori per streamer e youtuber professionisti, e quindi articoli piuttosto di nicchia, in quanto sono anche piuttosto costosi, oggi apriremo questo enorme capitolo partendo proprio dal cuore di una live o di un video online: il microfono.
Sebbene non abbiamo mai trattato articoli del genere, oggi andremo a parlare di un microfono, che però non è il classico microfono da studio (come i RØDE e brand simili), e quindi con attacco XLR e alimentazione phantom, bensì un microfono USB e quindi plug and play, più in particolare non a condensatore ma a elettrete.
Questo microfono è differente in quanto utilizza una tecnologia che per le alimentazioni a basso voltaggio, come quella delle USB, è molto più raccomandata, infatti il rumore di fondo è pressoché assente a differenza di molti altri modelli che usano l’attacco XLR.
Il risultato di tutto ciò? Per ulteriori informazioni dovrete continuare a leggere, ma ovviamente partiamo con ordine!
Il nostro video
Unboxing
Il prodotto, come da tradizione Corsair, si presenta in una scatola bella e solida di colore blu. Come tutti i prodotti Elgato, che quindi costano molto, ma per un motivo ben preciso, il tutto è curato alla perfezione e nulla è lasciato al caso.
All’interno della scatola ritroviamo un’altra scatola con annesso logo Elgato al centro, dentro sarà presente sul primo livello il foglietto con le istruzioni per il montaggio e le varie informazioni sulle funzioni, software, link ecc. e la scatolina, sempre marchiata Elgato, con all’interno gli accessori come il cavo Type-C to Type-A, il riduttore di filettatura e il libricino multilingua.
Sul secondo livello, rimuovendo la struttura in cartone, ulteriormente marchiata Elgato, , troviamo il microfono già fissato alla base per scrivania e incelophanato per bene con un bollino con il famoso logo Elgato a chiudere la busta. Infine sotto a tutto questo troviamo un “terzo” livello con altre scartoffie.
Una cosa del packaging che mi ha colpito, oltre alla cura dello stesso, è stata una cosa apparentemente banale ma a parer mio significativa. Sto parlando della scritta sulla busta che racchiude il microfono, che potete vedere qui sotto, la cui traduzione riporta “Materiale amico dell’ambiente (ecosostenibile): sembra plastica ma è 100% biodegradabile“. Questa frase sta a sottolineare il fatto che finalmente anche una grande azienda internazionale come Corsair si sta mobilitando per ridurre ed eliminare l’uso delle plastiche negli imballaggi e che ci tiene a farlo presente ai suoi clienti. Sembra una cosa da poco, ma vi assicuro che con il giro di vendite e produzione che hanno non lo è per niente. Ci tenevo a sottolineare questo segno di attenzione verso l’ambiente, va sicuramente dato merito a Corsair e va ovviamente risaltato anche in sede di recensione.
Design e costruzione
Il microfono è composto di 3 parti fondamentali: il microfono, il supporto a U per il fissaggio e la base per scrivania. Oltre alla base per scrivania è anche possibile fissarlo a un braccio snodabile con filettatura da 1/4 di pollice, se la filettatura è diversa potete usare il riduttore incluso in confezione.
Oltre al microfono è possibile acquistare a parte il filtro anti-pop esterno, lo shock-mount, le barre di estensione e i pannelli fonoassorbenti.
La base per scrivania è costruita interamente in metallo nero e presenta la barra con la filettatura per il fissaggio al microfono. Al di sotto, a contatto con la scrivania, troviamo un pad di una specie di gomma per il grip.
Il supporto a U mi ha un po’ deluso. Sebbene non debba fare pressoché nulla e non sia prettamente necessario farlo di metallo, sicuramente avrebbe fatto piacere e avrebbe reso il prodotto ulteriormente premium. Sarebbe sicuramente valsa la pena la realizzazione in alluminio. A parte questo inconveniente tutto in regola, fa quel che deve fare.
Il supporto a U si ancora al microfono mediante due viti in metallo, marchiate Elgato, e che sono dotate di ottimo grip.
Alla base del supporto a U troviamo la classica filettatura femmina da 1/4 di pollice per fissare il microfono alla base o al braccio. Eventualmente l’attacco maschio può essere ridotto tramite l’adattatore incluso in confezione se il braccio che utilizzate è dotato di filettature più grosse.
Infine abbiamo il microfono vero e proprio, dotato di corpo, realizzato probabilmente in ABS e rete metallica per la punta, sulla quale è montato l’elettrete da 17mm. Misura 153 x 66 x 40 mm e pesa 280g senza la base e 585g con la base.
Sul corpo in ABS troviamo: di fronte in basso i 3 LED per le 3 modalità di regolazione e subito sotto la rotellina di regolazione; sulla parte superiore del microfono troviamo il tasto capacitivo per mutare il microfono, con la scritta MUTE in bassorilievo, e infine sul retro, in basso, troviamo la porta Type-C per il collegamento al PC e accanto la porta Jack 3.5mm per le cuffie monitor.
Infine di fronte in alto troviamo il logo Elgato incapsulato nella rete metallica e sul lato del microfono la scritta Wave:3.
Tutto il microfono, anche se il corpo è in plastica, risulta molto solido e resistente. All’interno è già applicato un sottile strato di filtro anti-pop che comunque un minimo funziona, però vi consiglio di prendere quello esterno soprattutto se lo usate molto vicino alla bocca.
Caratteristiche, funzionalità e software
Questo microfono è dotato anche di varie opzioni ed elaborazioni del suono in real-time in modo da migliorare la qualità finale del suono anche direttamente in live.
Innanzitutto abbiamo sicuramente le quattro funzioni di base che possono essere gestite direttamente dal corpo del microfono.
Tramite la rotellina centrale e i vari LED possiamo gestire grazie a due “gesture” le modalità. Schiacciando la rotellina si passerà da una modalità all’altra in ordine da sinistra a destra, la modalità selezionata sarà riconoscibile dal LED apposito che si illuminerà; ruotando la rotellina si potrà regolare poi il livello di tale funzione.
La prima modalità è il livello del gain del microfono: in pratica quanto sensibile sarà il microfono, più alto sarà il livello e più forte registrerà a parità di distanza (solo occhio a non alzare troppo perché poi potreste iniziare a catturare rumore). Corsair consiglia di non superare i due pallini, ossia il 50% di gain, ed effettivamente è più che sufficiente per avere un volume giusto, se lo tenete alla distanza raccomandata (due pugni).
La seconda modalità è il volume di uscita del jack 3,5mm e quindi il volume delle cuffie monitor (se le volete), altrimenti il tutto è fattibile via software tramite il PC.
La terza modalità si riferisce invece alla possibilità di ascoltare, sia l’input del microfono che gli input da voi selezionati nel software, attraverso le cuffie monitor; funziona come una sorta di bilanciatore dei due volumi, in mezzo si avrà il volume massimo per entrambi, agli estremi invece il volume massimo di uno dei due volumi soltanto, più in particolare a sinistra per l’input del microfono e a destra per quello del PC (ovviamente se non sono selezionati input dal PC e ruotate tutto a destra non sentirete nulla).
La quarta modalità è invece il mute/unmute e banalmente si passa da una modalità all’altra facendo tap sul tasto capacitivo apposito che si trova sulla parte superiore del microfono (quando il microfono non è mutato il LED intorno alla rotellina sarà bianco, altrimenti sarà rosso).
Oltre a questi livelli di regolazione, modificabili anche attraverso il software, abbiamo anche varie “correzioni” che vengono applicate in tempo reale durante l’elaborazione del nostro segnale digitale.
Parliamo della funzione Clipguard che serve ad evitare il fenomeno del clipping, fenomeno che si verifica quando si richiede all’amplificatore di riprodurre un suono che supera la potenza massima del circuito e quindi chiaramente la forma d’onda verrà spezzata quando l’amplificatore erogherà la massima potenza possibile e verrà perso il resto dell’onda, causando fenomeni di distorsione. Questa modalità funziona molto bene e vi consiglio di lasciarla sempre attiva perché di fatto non elabora il suono, modificandolo, ma semplicemente abbassa il volume automaticamente quando si arriva a 0Db in modo da evitare il clipping.
Altre due funzioni regolabili tramite software sono il filtro passa basso che va a togliere bassi ed è consigliato quando si parla al microfono da una distanza superiore a 0,5m ed infine il blocco guadagno che serve a fissare la regolazione del gain del microfono al software proprietario, in pratica app e giochi non potranno regolare l’input gain del microfono ma potrete farlo solo voi tramite tasto del microfono e software (questo è molto utile per evitare per esempio che i giochi facciano confusione con il volume se voleste utilizzare la chat vocale).
Tutte queste funzioni sono attivabili tramite la scheda di impostazioni del microfono sul software apposito Wave Link scaricabile sul sito ufficiale Elgato al seguente link.
Inoltre, attraverso l’app sarà possibile modificare il dispositivo monitor e il volume di uscita da cui sentirete il mix finale, mix che viene trasmesso anche al software di destinazione se questo è selezionato e attivo, e quindi ciò che sentiranno i vostri follower.
Oltre a questo tra i vari canali disponibili, ben 9, potrete selezionare altre fonti di input audio che verranno mixate nell’audio finale e inviate al software per lo streaming/registrazione. Perciò di fatto tramite questo software potrete gestire i vari dispositivi di input che vi servono nelle vostre live, modificandone i vari volumi in modo da bilanciarli come più preferite.
L’App è compatibile anche con Stream Deck, pertanto potrete monitorare la situazione da lì se ne possedete uno. Insomma un ecosistema davvero ben fatto e che non lascia nulla al caso, si potrebbe dire una manna dal cielo per tutti gli streamer del mondo che grazie a Corsair possono non preoccuparsi più di utilizzare app esterne fatte male o dispositivi analogici quali mixer e via dicendo.
Come diciamo sempre, parte del costo dei prodotti Corsair è da ricercare proprio nel software, e la divisione Elgato non è da meno, anzi i software sono anche più curati proprio perché hanno come destinatari una fascia di clienti professionisti e che si aspettano un prodotto eccellente e dei software ben fatti, ottimizzati e facili e immediati da usare (perché sappiamo tutti che nelle live la cosa che importa sono l’immediatezza e la semplicità dei sistemi).
Piccola parentesi negativa è sicuramente l’assenza di un equalizzatore parametrico nel software per andare a modificare le varie frequenze a piacere e l’assenza di qualche effetto per la voce ad esempio un migliora bassi, migliora alti e via dicendo. Magari anche qualche effetto tramite IA (come la cancellazione del rumore, anche se “superflua” in questo caso), tutte cose sistemabili via software in futuro.
Comunque se volete saperne di più sul software trovate il video ufficiale di Elgato qui sotto che vi spiega le basi. Purtroppo è solo in inglese.
Qualità del suono
All’interno di questo microfono, trattandosi di un microfono a elettrete, troviamo un condensatore pre-polarizzato da 17mm a diagramma polare cardioide, il che significa che questo microfono non è fatto per parlare in più persone. I microfoni a diagramma cardioide registrano i suoni frontalmente e il volume va via via ad abbassarsi man mano che si gira intorno al condensatore fino a non registrare suoni in un punto ideale che si trova dietro (ovviamente trattandosi di un singolo punto nello spazio nella realtà registrerà sempre), però il volume varierà sensibilmente se la fonte sonora non sarà perfettamente di fronte al microfono, motivo per cui Corsair consiglia di utilizzare il microfono nella posizione indicata in figura.
Parliamo della qualità vera e propria di questo microfono: Corsair dichiara che la frequenza di lavoro di questo microfono va dai 70 ai 20kHz; la frequenza di campionamento è di 96kHz (un classico per i microfoni a condensatore a 24bit) e la risoluzione è di ben 24bit. Si tratta di caratteristiche che dovrebbero garantire una qualità anche troppo elevata per una piattaforma di streaming, tuttavia la qualità audio vera e propria potrebbe non essere sufficiente per sfruttare queste caratteristiche di prim’ordine. Quindi, la qualità del suono di questo microfono com’è?
Semplicemente ottima! Ma ora vediamo più nello specifico perché. Il successivo paragrafo è volutamente tecnico, qualora non siate interessati potete procedere direttamente al prossimo.
Come funziona un microfono a condensatore
Elgato Wave:3 è un microfono a condensatore, il cui suono viene registrato in forma analogica sfruttando l’effetto della variazione capacitiva dei condensatori appunto. Il condensatore all’interno del microfono è un componente elettronico composto da due armature metalliche (due lamine sottili di metallo) che si trovano ad una distanza x. Quando noi applichiamo una tensione ai suoi capi, le cariche negative da un’armatura vengono “pompate” sull’altra armatura creando così un campo elettrico che attraversa il condensatore stesso.
La capacità è la grandezza che misura quante cariche possiamo immagazzinare nelle armature e dipende dalla grandezza delle armature, dalla distanza delle armature e da altri fattori quali il dielettrico che si interpone tra le due armature, infatti abbiamo in elettronica varie tipologie di condensatore a seconda del dielettrico utilizzato. Il motivo per il quale la capacità cambia al variare del materiale dielettrico non mi metterò a spiegarlo poiché non è oggetto di recensione, ma eventualmente scrivete anche nel box dei commenti per ulteriori delucidazioni.
Ciò interessa noi per capire la fisica dietro ai microfoni è la relazione che c’è tra differenza di potenziale ai capi del condensatore e distanza fra le armature. Siccome la Capacità (C) di un condensatore è uguale a C=S/d (Superficie delle armature/distanza tra le armature) abbiamo che quando la distanza delle armature diminuisce, la capacità del condensatore aumenta e viceversa.
Un’altra relazione fondamentale dei condensatori ci dice che la differenza di potenziale ai suoi capi è pari a V=Q/C (Carica/Capacità) perciò se per qualche motivo il condensatore cambia la sua capacità, cambierà anche la differenza di potenziale ai suoi capi. Nella relazione in basso vediamo come V e d siano direttamente correlati (dato che Q ed S sono costanti):
Nei microfoni a condensatore abbiamo un condensatore carica a x Volt e quindi con una carica Q fissa sulle sue armature, dunque abbiamo un condensatore con S costante e Q costante; quindi per la relazione sopra al variare di d cambia anche la V.
Questo è il principio sfruttato nei microfoni.
In tutti i microfoni a condensatore abbiamo un condensatore carico con una differenza di potenziale x; dunque una delle sue armature (l’altra è fissa) quando arriva un suono (un’onda fisica formata da compressioni e rarefazioni del mezzo di propagazione con frequenza f) questo mette in vibrazione l’armatura, e l’armatura vibrando modifica la sua distanza dall’altra armatura causando una mutazione nella differenza di potenziale ai capi del condensatore. Questo segnale (cambiamento di potenziale) viene amplificato da un pre-amplificatore e trasmesso al dispositivo finale (cassa, mixer, pc ecc.). Nel nostro caso trattandosi di un microfono USB viene prima convertito il segnale da analogico a digitale e poi trasmesso al PC sotto forma di bit.
Nei microfoni a condensatore classici c’è bisogno di un pre-amplificatore e di un circuito di alimentazione per polarizzare il condensatore. Il circuito di alimentazione spesso è complesso e solitamente si ricorre alla famosa alimentazione phantom (soprattutto in studio di registrazione), cosa non proprio economica sia in termini di denaro che anche soprattutto di spazio.
Elgato Wave:3 adotta una tecnologia “più avanzata” e che permette di fare a meno dell’alimentazione esterna in quanto non sfrutta un condensatore vero e proprio ma un elettrete o electret, ossia un materiale che è dotato di carica permanente e genera già da sé un campo elettrico (in pratica una sorta di condensatore ideale che viene caricato una volta e mantiene la carica per sempre, cosa impossibile nei condensatori reali). Questo permette a questa tipologia di microfoni di funzionare senza alimentazione dedicata, ciò significa che necessitano esclusivamente del pre-amplificatore per funzionare.
Il pre-amplificatore non è altro che un circuito di amplificazione che va ad amplificare il debole segnale causato dal condensatore in modo da renderlo più importante e poterlo sfruttare per registrare e riprodurre un suono. Ovviamente questo circuito è molto importante che sia ben designato e che sia costituito da componentistica di prim’ordine in quanto se il circuito in sé non è fatto a dovere si possono avere fenomeni di distorsione e/o saturazione e introduzione di rumore (cosa che ovviamente vogliamo evitare a tutti i costi su microfoni da studio).
Per arrivare al succo della questione, dopo tutta questa premessa, qual è il senso di questa spiegazione? Bene, torniamo alla questione della qualità audio collegandoci alla storia del pre-amplificatore.
In generale, in un microfono ad elettrete sono poche le componenti che servono per farlo funzionare, ma basta poco per farlo funzionare male: cosa che succede nei prodotti low-cost in cui si va al risparmio sulla componentistica elettronica. E non sarà questo il caso di Elgato Wave:3!
La mia esperienza d’uso
Proprio per questo motivo, Elgato in questo fantastico microfono ha utilizzato un circuito di pre-amplificazione davvero ben fatto, sia in termini di design che in termini di componentistica, in quanto il suono non subisce cambiamenti o distorsioni e non viene introdotto rumore di fondo percepibile significativamente.
Grazie al circuito integrato di digitalizzazione del segnale a 24bit il suono verrà inviato al PC già bello che pronto: non ci sono andranno a gravere sul vostro processore, anche perché altrimenti non potrebbe nemmeno essere USB.
In conclusione un microfono top di gamma con prestazioni top di gamma. Pulizia della voce, corpo dell’audio e costruzione davvero ben fatta.
Disponibilità e prezzo
Per quanto riguarda il prezzo, questo microfono costa si ben €169,99, ma sono 170 euro che daranno i loro frutti.
Grazie all’app ben fatta e alla qualità veramente ottima del microfono le vostre live vedranno un miglioramento qualitativo senza eguali, nonché anche la vostra vita sarà più semplice grazie al software proprietario che vi semplifica il lavoro.
Oltre al microfono vi consiglio vivamente di prendere anche lo shock mount e il filtro anti-pop esterno perché sono molto utili. A vostra discrezione potete anche vagliare un supporto da scrivania regolabile o le barre di estensione se volete utilizzare la base proprietaria ma il microfono dovesse essere troppo basso.
Ovviamente anche i pannelli fonoassorbenti possono risultare utili per evitare fenomeni di rimbombo se vi trovate in stanze piccole (comunque fanno sempre bene il loro lavoro). E’ evidente che quelli di Elgato sono molto costosi rispetto ad altre soluzioni di altri marchi ma vi assicuro che la qualità non ha niente a che fare con le altre cineserie e sono pure molto più semplici da montare e molto più belli alla vista: STUPENDI! Poi sta a voi decidere, io vi offro solo la mia opinione.
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