Kiwi Ears Spark sono il nuovo modello di auricolari Open-Ear del brand, lanciati per innovare grazie al loro design ed al lavoro di ricerca e sviluppo fatto in fase di progettazione. Pensati per fitness, sport e quotidianità, riusciranno a ricavarsi il loro spazio sul mercato? Scopriamolo nel corso di questa recensione!
Buona lettura.
Il video
Unboxing e confezione
La confezione è molto curata: all’interno abbiamo un cavo USB-C per la ricarica, la manualistica ed una pochette brendizzata in tessuto per il trasporto.


Design e costruzione
Il design Open-Ear è come sempre particolare: o lo si ama o lo si odia. Troviamo forma ad archetto con acoustic beam al termine (l’unità che riproduce il suono) e contrappeso dietro l’orecchio. Il rivestimento è in silicone morbido skin friendly: eccellente, comodissimo anche per tante ore consecutive e ottimo per resistere alle cadute.
Indossabilità e stabilità top che si accompagna a delle gestures eseguibili sul pulsante touch “a bottone” presente sulla superficie dell’acoustic beam, intuitive e molto precise. Se si ha necessità di udire ciò che avviene all’esterno oppure il classico formato in-ear arreca problemi durante l’utilizzo, optare per il design Open-Ear è un must e le Kiwi Ears Spark sono impeccabili in questo. Portano al massimo i pro delle soluzioni di tal genere, praticamente ci si dimentica di indossarle.


Plauso anche alla colorazione, che si esalta particolarmente nel case: abbiamo un design aperto a fibbia di cintura texana, con dei veri e propri fori sulla superficie. Esteticamente sono di una ricercatezza assoluta, con il logo del brand ben presente in superficie (e realizzato in metallo) e rifiniture nei materiali estremamente curate. Anche il case infatti fa uso del silicone morbido per resistere ad eventuali cadute. Fra l’altro, la resistenza è anche garantita da certificazione IP45 contro acqua e polvere.
Presente sul fronte del case un led di stato per autonomia ed accoppiamento e l’ingresso USB-C per la ricarica.
Il peso non è particolarmente contenuto, il case ammonta a 85g, ma è giustificato dalla qualità costruttiva impiegata.
Qualità audio
La riproduzione musicale si affida ad un driver di buona qualità, in grado di generare medi molto chiari. Si perdono sia i bassi che un pò di alti a causa del form factor, in quanto l’acoustic beam rimane sempre ad una certa distanza dal padiglione auricolare, ma l’ascolto di musica pop o di un podcast è comunque gradevole. Al 100% si raggiunge anche un discretissimo volume, senza contare che è presente il codec Qualcomm APTX-HD per una trasmissione senza perdita di qualità. Non è affatto scontato su questa tipologia di prodotti.
L’aspetto sul quale ci sono i compromessi più grandi è l’isolamento, per cui nel traffico bisognerà accettare qualche rumore di fondo ed aumentare il volume. Il sound generale è però caldo e molto equilibrato, posso dire che mi è piaciuto più di tantissimi competitors. Ovviamente non li raccomando a degli audiofili accanati, Kiwi Ears ha altre soluzioni consigliate per voi.


La connettività conta invece su Bluetooth 5.2, rapidissimo nell’associazione e con un range di portata veramente molto ampio. In tal senso sono rimasto molto sorpreso dai risultati raggiunti.
Microfoni e chiamate
Il microfono fa un egregio lavoro nella gestione delle chiamate in luoghi affollati, con tecnologia ENC che si occupa di eliminare o ridurre i rumori di fondo per favorire la cattura della nostra voce. Le chiamate risultano quindi piacevoli e perfettamente eseguibili ovunque ci si trovi.
Autonomia e ricarica
Gli auricolari son dotati di autonomia da circa 7 ore con singola carica ed il case garantisce fino a 3 ricariche, grazie alla sua batteria da 1000 mAh. La ricarica completa avviene in 1 ora e 30 minuti con cavo USB-C.
Prezzo e disponibilità
È possibile acquistare Kiwi Ears Spark sul sito ufficiale del brand per 89,99 dollari.