Google Pixel 7 nasce con l’obiettivo di continuare il percorso inaugurato con il precedente modello, ma migliorando tutte le criticità che in passato si erano presentate. Non uno stravolgimento, ma un upgrade mirato nel segno della continuità progettuale.
Le premesse son fin da subito state ottimali, specialmente in virtù del prezzo rimasto contenuto rispetto ai competitors. Una volta dato il tempo al brand di limare quelle piccole sbavature software del day-one, possiamo affermare che oggi Google Pixel 7 è il top di gamma da comprare.
Perchè sceglierlo? Scopriamolo insieme nel corso di questa recensione!
Buona lettura.
Il video
Unboxing e confezione
La confezione è curata esteticamente e presenta al suo interno lo smartphone, l’estrattore per la SIM, un cavo USB-C per la ricarica ed un dongle USB-A to USB-C.
Design e costruzione
Il primo segnale di continuità col passato proviene immediatamente dal design: molto molto simile a quello di Pixel 6. Simmetricamente squadrato e dallo spessore non indifferente, con la camera bar pronunciata e che ricopre un ruolo centrale nel colpo d’occhio.
Proprio perchè l’occhio vuole la sua parte, devo ammettere che nella colorazione bianco ghiaccio, da me provata, il device ha un look di gran pregio ed eleganza. Altissima riconoscibilità unita ad una sobrietà che non lo rende appariscente da dar fastidio.
La costruzione è in vetro, con camera bar e frame laterale entrambi in alluminio. Il touch & feel è da device premium, al pari di qualunque top di gamma e compie un enorme salto in avanti rispetto al predecessore. Tenerlo in mano equivale a tenere in mano un blocco unico di vetro, totalmente privo di imperfezioni o eventuali punti di scricchiolio.
Rispetto al modello Pro cambia solo la finitura del vetro, lucida per il 7 ed opaca per il 7 Pro. Personalmente apprezzo entrambe, tuttavia per Pixel 7 mi risulta inevitabile non consigliare la colorazione Bianco Ghiaccio: è la più elegante e sopratutto nasconde estremamente bene le impronte, pregio non da poco.
Le dimensioni sono contenute, è una sorta di “compattino moderno”, anche nel peso: 155,6 x 73,2 x 8,7 mm e 197 grammi. Questo è merito delle cornici notevolmente assottigliate che aumentano il prestigio visivo dello smartphone.
Da vero top di gamma non manca il lettore di impronte sotto il display, veloce ed affidabile. Lo stesso si può dire dello sblocco col volto 2D+, ovvero basato sulla fotocamera frontale, ma con l’ausilio dell’autofocus a disposizione di questa cam per rilevare la profondità. L’algoritmo di rilevamento funziona molto bene e risulta impossibile sbloccarlo tramite una foto.
Presente infine la certificazione IP68 contro acqua e polvere.
Display e audio
Anche il display non è stato oggetto di un clamoroso stravolgimento, ma di un semplice quanto evidente upgrade. Si tratta ora di un pannello da 6,3 pollici OLED, con luminosità di picco di 1400 nits, risoluzione FHD+ e refresh rate 90Hz.
E’ una buona unità, dai colori equilibrati ma decisi, con eccellenti contrasti e valida leggibilità sotto luce solare. Decisamente ottimo per visione di contenuti multimediali in streaming, social ed uso quotidiano. Anche nel gaming si difende benissimo sul piano qualitativo, se pur tenendo conto della frequenza d’aggiornamento limitata a 90Hz. Quest’ultima dà comunque un’importante marcia in più durante la navigazione nelle app, lo scrolling ed ii browsing, migliorando ulteriormente l’eccellente fluidità della Pixel Experience.
Molto performante e preciso il digitalizzatore. Nel complesso un’unità molto migliore di quella precedentemente adottata.
A malincuore lo stesso non si può dire del comparto audio, dove i 2 speaker presenti hanno un volume più basso della concorrenza, con bassi scarichi e frequenze ad alto volume non cristalline. Nulla di drammatico, però si poteva fare decisamente meglio.
Ottimi i 3 microfoni con un audio catturato di buonissimo livello e una soppressione del rumore fra le migliori in assoluto. La voce registrata da Pixel 7 non è la più brillante che abbia mai udito, ma sicuramente sopra la media.
Hardware, prestazioni e connettività
Cuore pulsante di Google Pixel 7 è il nuovo chip Tensor G2, affiancato da 8GB di RAM e 128GB di storage. Tensor G2 è l’ennesimo emblema della “filosofia della continuità” perseguita da Google in questo progetto. CPU a 8 core con due Big Cortex X1, due Medium Core Cortex, e quattro Small Core Cortex A55. La GPU invece è una Mali G710 MP07.
Lasciando perdere i dati tecnici, Pixel 7 offre ottime prestazioni sia nell’uso quotidiano che in contesti di stress. Sempre veloce e fluido, è impossibile vedere un suo impuntamento. Nel gaming non mette in campo le performance spinte come quelle di uno Snapdragon 8 Gen 2, ma rimane comunque un SoC top di gamma di nome e di fatto.
I miglioramenti rispetto alla scorsa generazione sono quindi sotto gli occhi di tutti, impossibile non evidenziarli, però, devo sottolineare la presenza di qualche surriscaldamento qua e là abbastanza casuale e non troppo piacevole. Nulla comunque che non sia risolvibile o che infici l’esperienza d’uso.
Passando alla connettività: 5G, WiFi 6e, Bluetooth 5.2, NFC, USB-C 3.2 gen2, GPS, Glonass, Galileo, QZSS, Nano-SIM + e-SIM.
Eccellenza vera e propria in tale comparto, con la scheda di rete Wi-Fi e tutte le tecnologie estremamente prestanti. Meno bene la ricezione, che rimane comunque nella media, ma non brilla. Il vero problema è forse che sotto rete 5G o 4G+, tende a scaldare molto più frequentemente, specialmente quando sottoposto a cambi cella frequenti. Come vedremo questa “sofferenza” in mobilità si ripercuote anche in termini autonomia, ma come prima accennavo sono puntigliosità atte a segnalare futuri spunti di miglioramento più che criticità
Fotocamere
L’hardware fotografico di Pixel 7 è invariato rispetto al 6, fatta eccezione per la cam anteriore:
- sensore principale da 50 megapixel, f/1.9 stabilizzato otticamente
- secondario ultra grandangolare da 12 megapixel f/2.2
- anteriore da 10,8 megapixel, f/2.2 con pixel più grandi
Non si tratta di una scelta conservativa per risparmio o inerzia, bensì frutto di una mossa che denota grande intelligenza. Il brand americano ha voluto sfruttare il bagaglio di ottimizzazioni e migliorie software sviluppato nel corso del 2022 e che ha portato Pixel 7 ad avere, già al Day One, una fotocamera da riferimento per il settore.
La cam principale è fenomenale nel punta e scatta, in qualunque condizione: con buona illuminazione; contro-luce; di notte; con soggetto mosso.
La pasta cromatica è meravigliosa, con un perfetto bilanciamento fra appagamento cromatico e fedeltà alla scena, senza contare la gestione da 10 e Lode delle luci, e l’elevato dettaglio sempre presente. L’HDR+ di Google rimane il migliore sul mercato e fa tutta la differenza del caso, permettendo a Pixel 7 di portare a casa sempre foto perfette (o quasi).
Anche la Night Mode dà il suo contributo, restituendo immagini notturne mozzafiato, incluse le ottimizzazioni software dedicate all’astrofotografia. Parlando di ottimizzazioni software è impossibile soffermarsi su tutte quelle presenti, perchè sarebbero troppe, senza contare tutto il lavoro di Machine Learning e intelligenza artificiale. Basti pensare che una delle funzionalità in questione interviene sui volti sfocati, trasformandoli magicamente in soggetti perfettamente definiti. E’ magia? No, è un Google Pixel.
Meno brillante la grandangolare, che restituisce comunque ottimi scatti di giorno e sufficienti di notte, ma che perde qualche gradino rispetto alla principale. Foto buone sì, ma non nell’Olimpo del Grandangolo. Totalmente assente uno zoom ottico, tuttavia, lo zoom software 2X lavora egregiamente.
I selfie con la cam anteriore sono perfetti per i social: molto definiti e ricchi di colore.
Anche sui video Pixel 7 non teme rivali, spingendosi fino al 4K 60 FPS stabilizzato otticamente su tutte le cam e permettendo lo switch fra queste, direttamente in registrazione. La stabilizzazione è granitica, al pari di iPhone ed anche affrontando ostacoli quali pavimenti scoscesi e scale, Pixel 7 non tentenna e bilancia il tutto. La gestione delle luci si conferma accuratissima mentre la definizione rimane sbalorditiva video dopo dopo video.
I contenuti foto e video catturati con Google Pixel 7 sono perfetti anche per lavori professionali, vlogging e content creation. Questo è veramente degno di nota.
Software
Pixel 7 arriva sul mercato con Android 13 e la sua interfaccia Material You. In pratica il pacchetto noto a tutti come: Pixel Experience. Ed è un’esperienza a tutti gli effetti. Si viene introdotti subito dalla grafica minimale ma curatissima, si prosegue con i widget material design e le prime impostazioni. Da lì in poi comincia una vera e propria dipendenza da questa personalizzazione software.
Icone, tendina delle notifiche, font, funzioni d’Intelligenza Artificiale: è tutto curato maniacalmente e pensato per essere estremamente intuitivo. E’ una filosofia che porta l’utente a sentirsi “coccolato”, parte integrante e centrale dell’esperienza d’uso. Non è un caso se coloro che provano Pixel e poi passano ad altri brand si contino sulle dita di una mano.
La navigazione fra i menù è “burrosa” e talmente piacevole da portare a ripetere meccanicamente l’azione semplicemente per il gusto di provare quest’esperienza, per altro amplificata dal refresh rate a 90 Hz. Anche vibrazione e feedback aptico hanno una taratura allo stato dell’arte, tant’è che ritengo il feedback di Pixel 7 il migliore che abbia mia provato.
Oramai ci sono anche tante funzioni molto interessanti come il “copia testo e immagini” che permette di copiare un testo o un’immagine normalmente non selezionabili, semplicemente dal multitasking. O ancora il filtro chiamate tramite A.I., la quale interagirà al posto nostro con il chiamante chiedendogli di esplicitare la motivazione della chiamata; fondamentale poi la traduzione automatica delle schermate e dei messaggi in qualunque lingua; la trascrizione dei vocali altrui in testo selezionabile, utilizzabile e traducibile. Queste features sono un’infinità e sono una più utile dell’altra.
Infine è sempre importante ricordare che i Google Pixel ricevono 3 major update e 5 anni di supporto software, per cui la loro longevità è assicurata. Sono anche i primi dispositivi a ricevere le nuove versioni di Android e le sue caratteristiche più innovative.
Autonomia e ricarica
Pixel 7 ha una batteria da 4300 mAh, più piccola rispetto a Pixel 6. L’ottimizzazione lato software, coadiuvata dall’intelligenza artificiale e dal meno energivoro Tensor G2, compensa tutto ciò permettendo di fare anche 6 ore di schermo attivo sotto rete Wi-Fi. In mobilità salgono i consumi e quindi si perde qualcosina, ma una media di 4.30/5 ore di display è garantita.
Non è un battery phone e non lo vuole essere, tuttavia, è senza dubbio uno smartphone dall’autonomia solida e affidabile.
La ricarica rapida avviene a 30W in circa 1h e 15 min, ma è presente anche la wireless (20W) e la wireless inversa per ricarica altri dispositivi usando il Pixel come stand o fonte energetica.
Prezzo e disponibilità
Google Pixel 7 è attualmente in vendita su Amazon in variante 8/128 al prezzo di 610 euro, una cifra veramente conveniente e che lo rende più consigliato che mai.