Xiaomi 12T Pro è il nuovo smartphone Xiaomi di fascia alta, ma badate bene non si tratta del top di gamma del brand, in quanto quel ruolo rimane affidato al flagship Mi 12 Pro. 12T Pro è invece è un device semi-top, che punta ad offrire diverse soluzioni interessanti dal punto di vista hardware, risparmiando su caratteristiche più esclusive dei top veri e propri.
Tanto per rendere l’idea, a bordo di questo device è presente un sensore fotografico principale da ben 200 Megapixel, grande innovazione per il mercato ancora adottata da meno di una manciata di smartphone.
La strategia ed il posizionamento di mercato Xiaomi, avranno ripagato? Scopriamolo nel corso di questa recensione!
Il video
Unboxing e confezione
Prima graditissima nota positiva è la decisione del marchio cinese di non seguire la via del minimalismo nelle confezioni, anzi migliorando sempre più la dotazione inclusa.
In primis è presente un mostruoso alimentatore USB-C da 120W, in grado di ricaricare il dispositivo da 0% al 100% in 19 minuti. Inoltre vi sono il cavo USB-C del brand, una cover in silicone trasparente e tutta la manualistica. Lo smartphone arriva con una pellicola protettiva pre-applicata.
Design e costruzione
Una volta estratto dalla confezione, lo smartphone fa subito esteticamente un’ottima impressione. La back cover è in vetro satinato, nel mio caso in colorazione “Black” ma disponibile anche in “Blue” e “Silver”. L’intensità e la sfumatura cromatica variano sulla base dell’esposizione luminosa, ma in ogni caso il risultato è quello di un design rifinito e curato.
Stessa sensazione emerge prendendo in mano il dispositivo, molto solido e ben costruito. Il frame è in policarbonato (plastica), ma non si nota alla vista, ed è ben integrato con il resto del corpo. Il vetro posteriore è in Gorilla Glass 5, ed offre dunque un’eccellente resistenza unita ad un bel feedback al tatto. Gli angoli sono arrotondati e non cattura troppe impronte.
Osservando la back cover ben presto cade l’occhio sul bump delle fotocamere, un lungo rettangolo a sinistra della scocca. All’interno è incastonato un quadrato, a sua volta contenente il sensore principale. È una scelta estetica coraggiosa, ma che dà grande identità a Xiaomi 12T Pro rendendolo facilmente riconoscibile già al primo sguardo.
L’impressione di grande solidità è confermata anche dal peso di 205 grammi, non pochi ma comunque non eccessivi al punto tale da rendere scomodo lo smartphone. Questi inoltre si accompagnano a dimensioni generose: 163.1mm x 75.9mm x 8.6mm.
Sul lato superiore si trova la porta IR, non indispensabile ma gradita, mentre il bilanciere del volume ed il tasto d’accensione sono sul lato destro.
Come accennavo nell’introduzione, mancano quelle “schiccherie” tipiche dei top di gamma: per questo comparto è assente la certificazione contro acqua e polvere.
Display e audio
Il display è un’unità AMOLED da 6,67 pollici con risoluzione 2712 x 1220p e refresh rate fino a 120 Hz. Non è un pannello LTPO, nonostate ciò vi è la tecnologia AdaptiveSync proprietaria di Xiaomi, la quale consente di variare dinamicamente il refresh rate fra 30, 60, 90 e 120 Hz sulla base delle preferenze dell’utente e dei contesti di utilizzo.
La luminosità è molto alta, circa 900 nits di picco, ma non supera il tetto dei 1000: anche questo è uno dei tanti dettagli che denotano come si tratti di uno smartphone di fascia alta ma non di un top di gamma. Venendo alla resa vera e propria, i colori sono brillanti e ricchi di sfumate, i neri assoluti ed i contrasti infiniti. E’ un pannello di grande qualità che emerge sopratutto nella visione di contenuti multimediali e nel gaming, dove il refresh rate avanzato fa davvero una gran differenza. Il display supporta infine l’HDR10+, che dà una marcia in più ma risente un pochino della luminosità non spaziale. Non manca la certificazione Dolby Vision.
Il sensore di impronte digitali è sotto il display, strumento di sblocco sempre fulmineo ed affidabilissimo. Piccola chicca, assente anche su moltissimi flaghsip dei più disparati brand: il sensore di impronte digitali, all’occorrenza, può misurare il battito cardiaco grazie alla funzionalità dedicata.
Il comparto audio è un grande punto di forza, grazie ad un audio stereo riprodotto dai due speaker Harman Kardon potente e piacevole. Il suono è corposo, con dei buoni bassi e grande pulizia anche al massimo volume. Dalle impostazioni sono infine disponibili un gran numero di settings, che includono simulazione di scenari ambientali, equalizzazione con preset o personalizzata, regolazione dell’audio in cuffia e tanto altro.
Hardware e connettività
L’hardware di Xiaomi 12T Pro è quanto di meglio si possa chiedere. Il grande protagonista è il Qualcomm Snapdragon 8+ Gen 1, attuale punto di riferimento nel mercato smartphone. A questo si affiancano 8/12 GB di RAM LPDDR5 e 128/256GB di storage UFS 3.1. Un pacchetto complessivo che non teme letteralmente alcun confronto.
Anche sul piano della connettività ogni tecnologia è aggiornatissima: presenti connessione 5G, WiFI 6, Bluetooth 5.2, NFC, Dual SIM + eSIM. Ottima la ricezione sia del segnale telefonico che di WiFI e Bluetooth, entrambe tecnologie che su questo smartphone trovano la loro massima espressione prestazionale.
Grande lavoro anche da parte dei microfoni, che catturano un audio pulito ma ricco, gradevolissimo sia in chiamata che nelle registrazioni audio e video.
Fantastico il ritorno al sensore di prossimità fisico, caratteristica enormemente attesa da tutti e che si dimostra azzeccata più che mai. Scompaiono finalmente tutti quei problemi figli del sensore virtuale adottato da svariate generazioni. Nell’uso quotidiano il peso di tale miglioria è tale da poter tranquillamente portare a preferire Xiaomi 12T Pro al fratello maggiore Mi 12 Pro.
Assente il jack da 3.5mm, ormai sempre più raro da trovare, ma presente invece il feedback aptico. Questa feature funziona perfettamente e restituisce una piacevole interazione sia in fase di scrittura che in ogni contesto in cui è coinvolta la vibrazione.
Prestazioni
Inutile parlarne, le performance dello smartphone sono straordinarie in qualunque contesto. Snapdragon 8+ Gen 1 corregge i difetti di surriscaldamento del predecessore, evitando quindi il thermal throttling del device durante l’esecuzione di carichi di lavoro prolungati nel tempo.
Nelle operazioni quotidiane parliamo di un fulmine di guerra, in grado di avviare e mantenere aperte una spropositata quantità di applicazioni senza mai avvertire il minimo rallentamento.
Anche nel gaming non esiste sfida che lo possa mandare in crisi, ed ogni titolo esistente sullo store può essere affrontato al massimo delle impostazioni grafiche senza mai rinunciare alla fluidità. Presente una suite di gioco, la Game Turbo, con specifiche ottimizzazioni e personalizzazioni mirate a spremere ulteriormente l’hardware a bordo per offrire ancora di più sotto questo profilo.
Un altro importantissimo limite corretto dal nuovo chipset Qualcomm risiede proprio nei consumi. Snapdragon 8 Gen 1 prosciugava letteralmente le batterie degli smartphone, rappresentando un importante tallone d’Achille. In questo nuovo aggiornamento hardware invece, tale comportamento non è ravvisabile e ciò rende Xiaomi 12T Pro prestazionalmente superiore anche al fratello maggiore.
Peccato per l’assenza di una modalità desktop, dato che questa permetterebbe di sfruttare tutta questa potenza per contesti di produzione professionali come il video editing.
Fotocamere
Il comparto fotografico di Xiaomi 12T Pro fa del suo super sensore da 200 megapixel il suo grande punto di forza. Nello specifico troviamo:
- fotocamera principale da 200 megapixel f/1.69 stabilizzata otticamente;
- fotocamera ultragrandangolare da 8 megapixel f/2.2;
- fotocamera macro da 2 megapixel f/2.4;
- fotocamera anteriore da 20 megapixel f/2.24.
La fotocamera principale da 200 megapixel si avvale del nuovissimo sensore Samsung Isocell HP1. Nello scenario quotidiano, questo lavora accorpando i pixel in gruppi di 4×4 con l’obiettivo di ottenere un enorme pixel da 2,56 micrometri e scattando dunque foto a 12,5 MP. Le foto così catturate sono eccezionali di giorno, ricchissime di dettaglio e con un ottimo gamma cromatica. I colori sono vividi e pieni di sfumature, ma ben più fedeli alla realtà rispetto a tanti competitors. Buonissima anche la gestione delle luci, sempre equilibrate e valido il bilanciamento del bianco. Il livello qualitativo raggiunto non ha nulla da invidiare a nessun altro device in commercio, merito anche di un HDR non eccessivamente aggressivo ma che fa il suo lavoro. La qualità degli scatti in notturna cala leggermente, ma anche qui grazie alla Night Mode ci si assesta comunque su livelli da cameraphone vero.
Si può inoltre decidere di voler sfruttare al massimo le capacità di questo gigantesco sensore Samsung, scattando in modalità Ultra HD. In questo caso le foto a 200 MP, hanno un peso spropositato (si arriva anche a 70 MB), ma di giorno regalano un livello di dettaglio mai visto fin’ora, esaltando ulteriormente le mie considerazioni entusiastiche precedentemente fatte. Un’altra opzione invece, più equilibrata ma ugualmente soddisfacente, risiede nella possibilità di scattare a 50 MP grazie al Pixel Binning 4-in-1. La differenza in termini di dettaglio con l’alternativa più “esagerata” è presente, ma non è così vistosa da giustificare, nell’uso quotidiano, la predilezione per gli scatti a 200 MP.
A tal proposito, è importante considerare le condizioni luminose al momento dello scatto. Per poter infatti impiegare al meglio la massima risoluzione, è necessaria tanta luce e dunque non in ogni situazione i 200 MP si confermano la scelta migliore. Il pixel binning 4-in-1 con scatto a 50 MP si rivela, invece, di gran lunga più adatto a situazioni con scarsa illuminazione ed in generale dà più sicurezza nella quotidianità.
Molto molto interessante come scattando in Ultra HD (50 e 200 MP), si possa poi scegliere in post produzione il rapporto di forma più adatto.
Al netto di queste considerazioni, il sensore Samsung Isocell è un esperimento riuscito e perfettamente integrato da Xiaomi, che ha intelligentemente deciso di impiegarlo a 12,5 MP per il punta e scatta. Tale risoluzione infatti offre tutta una serie di benefici, che vanno dall’avere foto leggere ma dettagliatissime, all’ottenere affidabilità totale aldilà dello scenario più o meno luminoso.
L’assenza di un teleobiettivo non deve spaventare: è un altro grande benefit dato dall’adozione del sensore da 200 MP. Grazie ad esso infatti è possibile eseguire uno zoom digitale 2x senza la minima perdita di qualità, tramite l’impiego dei pixel centrali del sensore.
Xiaomi ha dunque potuto evitare di inserire un ulteriore camera, permettendo un risparmio per azienda ed utente, e sopratutto dando enorme omogeneità agli scatti. Non essendoci infatti il passaggio fra 2 sensori diversi, la resa in termini cromatici e di risoluzione fra gli scatti in 1x e 2x è pressochè identica.
Anche i ritratti beneficiano di tale scelta progettuale, infatti scattando tramite zoom 2x restituiscono un effetto bokeh veramente naturale.
Ben diverse sono le considerazioni sugli altri 2 sensori presenti, elemento dove 12T Pro dimostra di non essere un top di gamma.
La camera ultragrandangolare ha un’apertura decisamente ampia e offre un punto di vista diverso, ma il limite degli 8 MP è tristemente ravvisabile. Se di giorno, grazie all’abbondanza di luce, i risultati sono comunque validi per i social o per una foto ricordo, l’accettabilità di notte crolla a picco. In ogni caso la differenza qualitativa con il sensore da 200 MP è macroscopica, subito ravvisabile.
Medesime considerazioni valgono per il sensore macro da 2MP, dove la risoluzione così bassa lo rende totalmente inutile. Il mio consiglio è piuttosto di impiegare per tali scatti il sensore principale, tramite uno zoom o un crop in post produzione.
Molto bene i selfie con la camera anteriore, dettagliati e perfetti per essere postati.
Parlando dei video, qui le opzioni sono molte. La camera principale registra fino all’8k 24 FPS, ma si tratta di un mero sfogio di potenza. I risultati con questa risoluzione sono totalmente privi di stabilizzazione ed inutili in qualunque contesto. Brillante il 4K 60 FPS, che perde anch’esso la stabilizzazione, ma con un gimball restituisce video di grandissima qualità. Luminosi, risoluti e fluidissimi, si prestano tranquillamente anche ad usi professionali.
Il 4K 30 FPS è però la modalità che più mi ha impressionato. Si mantengono infatti le medesime valutazioni appena fatte, ma in tale contesto l’OIS rimane attiva e contribuisce egregiamente. Diviene inutile il gimball e si registrano video pazzeschi semplicemente rinunciando ai 60 FPS, il che comunque non equivale ad avere video scattosi perchè così non è. Volendo si può scendere ancora ed optare per il FHD 60 FPS con stabilizzazione ottica, ma non vi è motivo data la netta superiorità di quelli in 4K.
In 4K 30 FPS per altro si può attivare il live HDR, che dona un ulteriore tocco di brillantezza a quanto catturato. In questa modalità di registrazione Xiaomi 12T Pro diviene uno dei migliori smartphone per content creators ed amanti dei video.
E’ presente una modalità “Video Stabile” che rende granitico il girato, ma si limita al 1080p 30FPS, rivelandosi di fatto inutile.
Ancora una volta la grandangolare “azzoppa” la completezza del comparto fotografico, restituendo girati in massimo FHD 30 FPS e dalla qualità accettabile esclusivamente con tanta luce.
Niente male ciò che si ottiene con cam anteriore, che arriva fino al FHD 60 FPS e si mantiene sullo standard qualitativo dei selfie.
Fra le opzioni dell’app fotocamera, recandosi in “Altro”, compaiono tutta una serie di features molto interessanti. Da citare la modalità “vlog“, all’interno della quale sono presenti una serie di cinematiche sample. Visualizzando le anteprime dei vari sample, si sceglie quella che più fa al caso proprio e si avvia la registrazione. Fatto ciò, basterà inquadrare in sequenza (composta da tanti frammenti) i vari soggetti a cui associare le animazioni precedentemente visualizzate. L’animazione verrà eseguita in automatico dallo smartphone, che andrà poi a ricomporre i vari frammenti per ottenere un breve video cinematico identico a quello dell’anteprima. I risultati ottenuti sono molto carini ed utilizzabilissimi anche per contenuti non necessariamente amatoriali, permettendo di dare sfogo alla propria creatività in maniera semplice ed efficace.
Optando invece per “Doppio“, si registra contemporaneamente con camera anteriore e posteriore, decidendo a piacere come disporre le 2 inquadrature. Questa è una funzionalità rilevante per la realizzazione di un vlog e che personalmente ho apprezzato.
Tirando le somme l’applicazione Xiaomi è oggi una delle più complete sul mercato, matura ed intuitiva.
Software
A bordo di Xiaomi 12T Pro si trova MIUI 13 Global, basata su Android 12 e aggiornata alle patch di sicurezza di novembre. L’interfaccia grafica di Xiaomi è finalmente giunta a quella maturità necessaria per metterla alla pari con le UI di brand storici come Samsung, ed oggi più che mai si presenta completissima ma fluida.
Ci sono features interessantissime come il pannello laterale con collegamenti rapidi alle app preferite, il Picture-in-Picture per interagire con un’applicazione mentre ve n’è un’altra aperta sullo sfondo, e tantissime opzioni di personalizzazione. Molta attenzione anche per la sicurezza, come lo spazio nascosto accessibile solo con password e la crittografia delle credenziali. Non mancano la condivisione rapida tramite Mi Share e la Dark Mode di sistema.
Graficamente lo stile rimane quello tradizionale a cui ci ha abituati il brand, che personalmente reputo iconico e gradevole alla vista. Per chi tuttavia non gradisse questo approccio, l’abbondanza di temi disponibili permette di cucire la grafica sulla base dei propri gusti.
Nulla da dire sul piano prestazionale, dove l’abbondanza di animazioni va a nozze con il refresh rate a 120 Hz, dando un enorme senso di velocità e scorrevolezza.
Infine non sono ravvisabili bug o problematiche software di sorta, il tutto risulta piacevole ed ottimizzato.
Xiaomi per i suoi dispositivi di fascia alta offre 2 anni di Major Update (in pratica 12T Pro si fermerà con Android 14) e 3 anni di patch di sicurezza. In tale aspetto, brand come Samsung e Google fanno decisamente meglio (offrendo fino a 4 major) dunque anche Xiaomi speriamo si adatti quanto prima a tali standard.
C’è comunque da segnalare come la casa cinese stia aggiornando con costanza il dispositivo, risolvendo ogni piccolo problema evidenziato dalla community tramite patch correttive.
Autonomia e ricarica
A bordo è presente una batteria da ben 5000 mAh, cifra importante e che come vedremo offre davvero tanta autonomia. Nel corso delle mie prove, portando lo smartphone in esterna per registrare clip, scattare foto, con tanto impiego di GPS e connessione dati ho sempre superato le 5 ore di schermo attivo. Si tratta di una cifra davvero importante, in quanto ottenuta in uno scenario super stress, con refresh rate a 120 Hz e luminosità spesso davvero elevata. In contesto domestico, sotto rete WiFi, alternando momenti di gaming ad altri di uso social più blando, ho raggiunto in tranquillità le 7 ore di display acceso.
Il merito di tali ottimi risultati è senza dubbio anche nell’adozione del nuovo Snapdragon 8+ Gen 1, molto più efficiente del predecessore. Al netto del riconoscimento dei meriti, tali capacità implicano che un utente “basic” possa tranquillamente raggiungere 2 giorni di utilizzo del dispositivo senza ricaricarlo. Insomma, buonissime cifre che danno molta sicurezza per affrontare la propria giornata.
La ricarica è super rapida, avviene tramite il caricatore da 120 W in confezione in soli 19 minuti ed è una delle più veloci esistenti. Assente quella wireless, prerogativa del fratello flagship.
Prezzo e disponibilità
Xiaomi 12T Pro è disponibile su Amazon in variante 12/256GB al prezzo di €782,30 in colorazione nera. La cifra è ovviamente soggetta a offerte e aggiornamenti del prezzo, varia in oltre in base alla colorazione scelta.